Springsteen & I – Baillie Walsh

‘Il mondo si divide in due: chi ama Springsteen e chi non l’ha mai visto dal vivo’.  Devo ammettere che è effettivamente così. Lo scorso giugno ho assistito ad un concerto dell’indissolubile – benché 63enne – Boss e, per la prima volta, mi sono trovata di fronte ad una sua performance che ha decisamente superato le mie aspettative. Sono realmente rimasta sbigottita… Detto ovviamente con tutto il rispetto, è davvero un animale da palcoscenico, un trascinatore indefesso che si dà totalmente al pubblico senza risparmiarsi, assecondando le richieste della folla e dei numerosi cartelli con i titoli delle canzoni, cambiando di volta in volta la scaletta e muovendosi in maniera irrefrenabile.

Da allora è scattato qualcosa. Negli ultimi dieci anni l’ho ascoltato spesso e ho da sempre apprezzato il suo modo di cantare, la sua voce potente, a tratti roca e un po’ nasale, ma è come se averlo visto dal vivo, o dovrei dire più che altro dai maxischermi, avesse cambiato le cose. Consiglio a tutti di farlo una volta nella vita, merita davvero.

Ma veniamo al film. Dopo qualche tempo, il caso ha voluto che mi imbattessi in un minuscolo trafiletto di una rivista in cui si faceva riferimento ad un’unica data mondiale per la proiezione di questo film diretto da Baillie Walsh e prodotto da Ridley Scott, cosa che ha subito stuzzicato la mia curiosità. Scott è un pezzo da novanta ed era già una garanzia.
Da semplice estimatrice, ho apprezzato il film in maniera meno emotiva e più oggettiva. Springsteen & I avrebbe potuto scadere nella piaggeria, nell’esaltazione di un mito distante attraverso il solo recupero di filmati d’annata o pressoché sconosciuti, avrebbe potuto focalizzare l’attenzione solo sul personaggio. E invece il risultato è più di un semplice documentario, si tratta dell’espressione senza filtri dell’amore viscerale di fan di tutte le generazioni. Sono loro il film. L’apprezzamento è trasversale: sullo schermo appare chi lo segue da 30 anni, chi lo ha scoperto da poco e non riesce a farne a meno, chi racconta dell’esperienza elettrizzante di essere salito sul palco per ballare come Courteney Cox la famosa ‘Dancing in the dark’ o aver cantato con lui vestito da Elvis Presley; e ancora chi ha incorniciato le foto di un duetto improvvisato per strada insieme al Boss quando era già sulla cresta dell’onda, chi costringe i figli ad ascoltare esclusivamente lui e bandisce l’acquisto di musica di altri artisti; si passa da un uomo che piange a dirotto in macchina soltanto sentendone parlare, a chi è stato risollevato dalle sue parole dopo essere stato mollato, per arrivare anche a chi, per amore di coppia, asseconda la passione del partner e, diventato fan per ‘dovere’, chiede che i concerti non siano così lunghi. Alcuni di questi racconti sono struggenti, altri esilaranti e inframmezzati da video inediti dai quali emerge la forza e la grande comunicativa dell’uomo Bruce che è così come appare: semplicemente lui.

Il titolo non è stato scelto a caso: la prospettiva è quella del pubblico, centrata sulla singola persona a sottolineare il profondo rapporto individuale che si crea con un idolo-non idolo in quel meccanismo di riconoscimento nei versi delle sue canzoni. Da tutti emerge infatti una visione di una passione condivisa e allo stesso tempo esclusiva. Ciò che è meravigliosamente evidente è che la musica di Springsteen valica davvero lo spazio e il tempo toccando le corde più intime di chi lo ascolta, peculiarità che è solo degli artisti con la A maiuscola.
Consiglio vivamente questo film ‘a chi ama Springsteen e a chi ancora non ha visto un suo concerto’.

Una chicca: alla fine della proiezione, come in tutti i concerti che si rispettino, segue il bis …dopo i titoli di coda!

Genere: Documentario
durata 124 minuti
Usa 2013

7 pensieri su “Springsteen & I – Baillie Walsh

  1. Ah, qui gioco in casa: io e il boss praticamente siamo di famiglia!!!
    Lo ascolto da 20 anni, ho partecipato (non VISTO: è doveroso sottolineare la differenza) a 8 suoi concerti e non vedo l’ora di andare al prossimo.
    Dici bene quando descrivi i suoi live-show: sei lì in mezzo a 70mila persone e hai l’impressione, no di più, la certezza che Lui stia cantando SOLO PER TE. Non so come faccia, credo sia un dono divino.
    Springsteen and I è un divertissement nella sua straordinaria carriera: non è una cosa memorabile, comunque l’ho apprezzato. Ecco, se mi devo immedesimare in qualcuno di quei fan, io sono il tipo che si commuove in macchina ascoltando le sue canzoni. Aaaahhhh, sapessi quante volte m’è successo 😀

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    1. Ciao Lapinsu! Wow! 20 anni di ‘fedeltà’ e 8 concerti! Io al confronto sono una novellina… 🙂 Ho dato un’occhata al tuo blog (sempre forza Milan!) e devo dire che il tuo amore nei confronti del Boss è davvero viscerale! Viscerale, ma obiettivo. Mi è piaciuta l’analisi che hai fatto dell’ultimo disco. Dal punto di vista musicale non sono così in grado di cogliere le finezze tecniche, ma condivido la tua opinione generale. D’altronde non si può pretendere che mantenga sempre dei livelli altissimi…
      Per la cronaca, qualche lacrima scappa anche a me, soprattutto quando ascolto ‘Happy’.

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      1. Bella canzone, Happy. Anche se mi piace di più la traccia di poco successiva, Back In Your Arms.
        Sono contento che abbia apprezzato il “mio piccolo angolo di cazzeggio”! Anche a me è piaciuto il tuo\vostro blog: veramente ricco di contenuti e interessante!!!

        PS: visto che il tuo nome lo conosco, ti “confesso” pure il mio: Gianni.
        ciaoooo

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  2. L’ho visto su SkyArte HD, mi è piaciuto molto. Non sono una fan di Bruce ma lui ha una presenza scenica e un carisma ineguagliabili,oltre al fatto che ha creato pezzi incredibili .

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    1. La versione che han dato su SKY Arte è pietosa per due motivi:
      1) hanno doppiato (al cinema era coi sub)
      2) hanno eliminato le 5 canzoni da un live del 2012
      Se puoi, ti consiglio caldamente di recuperare le versione originale

      PS: neanche mia moglie amava la musica di Springsteen, poi l’ho portata ad un concerto ed ora non vede l’ora di andare al prossimo eheheh

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  3. Anche a me è successa la stessa cosa, in realtà il vero fan (anche lui dal ’94) è la mia dolce metà 🙂 Ma il concerto è stato la svolta!
    Alla prossima!

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